Cerca nel blog

martedì 16 marzo 2010

ibridi...parte seconda

Rieccoci a parlare ancora di ibridi.
Partendo dal presupposto che il nostro acquario, per grande che sia, rimane una situazione "innaturale" per i pesci ospitati si capisce molto facilmente come la convivenza a stretto contatto nelle nostre vasche porti facilmente ad ibridazioni tra specie diverse, che in natura non avrebbero quasi mai ragione di esistere in quanto nel proprio habitat avrebbero più facilmente la possibilità di incontrare un partner della propria specie piuttosto che uno di una specie diversa.
Nonostante questo anche in natura esistono degli ibridi sia in acque dolci che in mare. Un esempio su tutti è il lago Malawi dove si trovano più frquentemente che altrove, a causa della grande prossimità genetica delle specie, ibridi "naturali". Quindi questo succede anche in natura ed alcune volte è capitato di descrivere alcune specie per errore partendo semplicemente da ibridi.

Molti acquariofili si levano contro questo tipo di pesci, altri non se ne curano e li trovano addirittura più belli. Certi pensano che sia il modo per evitare il prelievo in natura.
Inteso che non è mia intenzione di dettare a nessuno cosa tenere nei propri acquari, vorrei solo aprire una discussione, spegare il mio punto di vista del tutto personale, senza criminalizzare od insultare i possessori di questo tipo di pesci come, invece, ho potuto leggere qualche volta.

Se intenerirsi davanti ad una nidiata di piccoli venuti alla luce nel nostro acquario è secondo me una cosa comunque interessante e del tutto legittima, il voler creare incroci a scopo di lucro o "per vedere cosa viene fuori" lo è sicuramente molto meno.
Gli allevatori seri queste cose le sanno molto bene, purtroppo però, anche nel nostro hobby ci sono i furbetti che con la scusa di proporci qualche specie nuova non ancora registrata ci rifilano a caro prezzo degli incroci che oltre a danneggiare le nostre tasche danneggiano anche il nostro passatempo preferito.
Il problema è anche l'opposto e cioè che se esistono ibridi in commercio vuol dire che ce n'è anche richiesta. Si pensi ai red parrot, ibridi ormai popolarissimi nei negozi di acquari e molto richiesti od alle mille varietà di discus che ormai non hanno quasi più niente in comune con le varietà selvatiche e che vengono venduti a prezzi pazzeschi!
Quindi il mio consiglio è di rivolgersi sempre a rivenditori seri e di fiducia,  di ducumentarsi sempre prima dell'acquisto e di scegliere... secondo  natura.

Se quello che ci muove nel mondo dell'acquariofilia è la passione per la natura ed il suo rispetto allora viene da se che nelle nostre scelte dovremmo privilegiare specie sicure e naturali, tracurando invece l'idea di voler trasformare il nostro acquario un un laboratorio di genetica.

Quindi in conclusione, tenendo in considerazione che per alcuni "acquariofili" l'incrocio impossibile è un risultato da vantare, tutti gli atri dovrebbero ricordare che :

Gli ibridi possono essere scongiurati evitando di tenere insieme specie simili e senza partner per l'accoppiamento

lasciare stare forme selezionate divergenti da quelle naturali

Manteniamo i pesci nelle condizioni più naturali possibile

Documentiamoci sulle specie che vogliamo acquistare e sulla reputazione di chi ce le fornisce.

Per concludere vorrei sottolineare, ancora, la grande bellezza delle forme naturali, sempre più belle di quelle create dall'uomo...e non vale solo per i pesci...penso ad esempio..che tra  tutti i cani il migliore resterà sempre il lupo!!!!
Ciao!!!!!!!!