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domenica 28 febbraio 2010

Ciclo dell'azoto



Rieccoci qua...e come promesso quasta volta parlerò del ciclo dell'azoto in acquario.

Tutti quanti quando abbiamo iniziato con il nostro hobby abbiamo ricevuto mille raccomandazioni sul fatto di aspettare una o due settimane prima di introdurre i nostri beniamini in vasca perchè il filtro e l'acqua devono avere il tempo di "maturare" e qundi pazientemente abbiamo aspettato la data fatidica prima di comprare i primi pesci...ma molte volte le cose non sono andate proprio come avremmo voluto! Questo può accadere se non ci viene spiegato cosa succede in questo lasso di tempo prima che inseriamo i pesci; purtroppo molti negozianti si limitano a far misurare i valori dell'acqua solo dopo una o due settimane dall'avvio della vasca e se in quella data i valori (nitriti sopratutto) sono buoni si potranno inserire i primi pesci. Questo perchè danno per scontato che in tale periodo il ciclo dell'azoto abbia compiuto il suo corso nel frattempo ma,come vederemo non sempre è così. Riassumendo molto il ciclo dell'azoto può essere definito come il processo di decomposizione delle sostanze organiche contenenti azoto (feci,scarti di mangime foglie morte delle piante..) ad opera di deteminati batteri semplificato nello schema seguente :

SOSTANZE ORGANICHE - AMMONIO/AMMONIACA - NITRITI -NITRATI

Il primo passo della trasformazione porta all'ammoniaca, tossica oppure all'ammonio, meno pericoloso. Il valore del ph "decide" quale delle due sostanze viene prodotta: con ph inferiore a 7 abbiamo ammonio, mentre con ph superiore a 7 abbiamo ammoniaca.
Quiesta è una cosa molto importante da tenere in considerazione perchè se la presenza di ammonio in acqua non influisce in modo determinante sulla salute dei pesci, l'ammoniaca anche in percentuali molto basse può risultare letale.

il secondo passaggio è quello della trasformazione in nitriti da parte di batteri(NITROSOMONAS) che ossidano, con l'aiuto dell'ossogeno, ammoniaca o ammonio. Anche i nitriti sono molto pericolosi per la vita in acquario (già concentrazioni di 1 mg/l sono dannose per la maggior parte dei pesci).

Il terzo ed ultimo passaggio dell'ossidazione riguarda la trasformazione dei nitriti in nitrati grazie all'opera di un altro gruppo di batteri (NITROBACTER). I nitrati sono molto meno pericolosi per i pesci e sopratutto vengono utilizzati dalle piante come alimento per la loro crescita, inoltre il loro valore può essere ridotto tramite regolari cambi parziali.

Tutta questa lunga premessa per arrivare al fatto che quando si allestisce un acquario, i batteri nitrificanti non sono ancora presenti, se non in minima parte, da cui il fatto che bisogna aspettare alcune settimane prima che la colonizzazione da parte dei batteri sia completata e che il filtro abbia così raggiunto un adeguata capacità di smaltire e trasformare le sostanze organiche.

Il problema però, è che non esiste un tempo standard entro il quale questo accade e che quindi è necessario misurare in questo lasso di tempo i seguenti valori: Ammoniaca/Ammonio e nitriti.

Infatti da quanto detto fino ad ora inizialmente dobbiamo avere un sensibile aumento di Ammoniaca al quale dovrà per forza di cose succedere un aumento dei nitriti dopo questa fase i nitriti scompariranno e lasceranni posto a i nitrati; solo dopo questa evoluzione delle cose potremo essere sicuri di avere una vasca pronta ad accogliere i primi pesci senza problemi.

Se non si effettuano questi controlli, ma come molto spesso accade misuriamo solo i nitriti dopo 15 giorni dall'avvio dell'acquario,non potremo mai essere sicuri se i nitriti sono stati eliminati durante il processo oppure non si sono ancora formati in quanto il processo non si è avviato od è in via di evoluzione.

Infatti dobbiamo ricordarci che il ciclo dell'azoto ha bisogno di molto ossigeno libero in acqua, senza il quale il processo rallenta o si ferma addirittura ad un livello intermedio.Questo significa che la trasformazione delle sostanze proteiche si blocca producendo ammoniaca e nitriti con le conseguenze che ci possiamo immaginare!!

Per ora è tutto, spero di essere stato esauriente e di aiuto...Ciao

sabato 27 febbraio 2010

la consapevolezza delle nostre azioni



Oggi vorrei parlare della consapevolezza di quello che stiamo facendo. Mi spiego meglio: tutti noi conosciamo l'importanza, per esempio, di effettuare i cambi parziali in modo regolare e che è molto importante effetture la pulizia dei filtri ad intervalli regolari solo per citare due operazioni a noi acquariofili molto comuni.
Ma i veri motivi e le eventuali conseguenze di una cosa fatta o meno, la maggior parte degli acquariofili li ignorano. E questo è il motivo di molti fallimenti che ho osservato durante i miei anni trascorsi da acquariofilo. Cerco di spiegarmi meglio: visto che l'acquario non è un qualcosa di statico bensì un microcosmo di esseri viventi, niente deve essere dato per scontato oppure applicato in maniera empirica, perchè purtroppo, ma è anche questo il bello, non c'è niente di automatico e di assoluto. Prendiamo per esempio la crescita delle famigerate alghe; tralasciando casi limite, prendendo 10 acquari allestiti nello stesso modo popolati in modo identico e con la medesima tecnica alle spalle, ci accorgeremo che nessuno dei 10 si sviluppa in modo uguale agli altri nonostante siano tutti apparentemente identici e quindi avremo, tornando al discorso alghe, alcune vasche che ne saranno prive ed altre che invece ne presenteranno tracce.
Ogni vasca quindi è un “caso clinico” unico e va affrontato di conseguenza.
Oggi la situazione è molto migliorata rispetto ad alcuni decenni fa, i pesci sono di norma molto più robusti e si adattano molto più facilmente alle diverse condizioni ambientali (si pensi ai Discus oggi possono essere allevati in acque quasi neutre mentre anni fa era inpensabile inserirli in una vasca con ph superiore a 6-6,2 e durezze bassissime), la tecnica ha fatto passi da gigante ed esiste una moltitudine di prodotti chimici in grado di semplificarci la vita che una volta o non esistevano od erano alla portata di pochi eletti.
Grazie a tutto questo oggi è molto più difficile commettere passi falsi però qualsiasi operazione effettuata con leggerezza o trascuratezza può causare danni ingenti ai nostri beniamini. E' per questo che che ogni volta che mi imbatto in qualcuno che vorrebbe avvicinarsi all' acquariofilia con lo stesso spirito con cui collezionerebbe cartoline cerco in tutti i modi di farlo desistere e di metterlo di fronte alla responsabilità che una vasca piccola o grande comporta.

Proprio per le motivazioni citate ho deciso di scrivere a partire da questo una serie di articoli atti a ribadire alcuni concetti, che se già conosciuti da molti, potrebbero essere di aiuto a chi si avvicina a questo stupendo hobby, a risentirci a presto (ps parleremo dell'importanza del ciclo dell'azoto!!), a presto

venerdì 26 febbraio 2010

Ciao a tutti


Ciao a tutti!!! mi chiamo Alessandro, ho 39 anni e dall'età di circa 12 sono appassionato di acquariofilia. Attraverso tutti questi anni molta acqua è passata nelle mie vasche ma da circa una decina di anni mi sono innamorato dei ciclidi del lago malawi.Ho deciso di aprire questo blog per poter parlare di questo bellissimo hobby, mettere a disposizione la mia modesta esperienza e potermi confrontare con altri appassionati. Spero di poter mantenere vivo l'interesse con argomenti sempre utili ed interessanti..a presto!!!